Un tempo buono da gustare

Mentre dormivi sono scesa a rubare i fichi alla pianta qui sotto, in giardino.


Sei nato nel mese in cui è ancora possibile mangiarli così, direttamente dall’albero, con la buccia.
Senza paura della toxoplasmosi, ormai.
E mentre me ne riempio le mani, appiccicose di quel latte bianco dei frutti non perfettamente maturi, mentre mi intrufolo tra le foglie basse, penso se anche tu amerai i fichi come me, o se quella sensazione un po’ viscida e granulosa in bocca e il gusto decisamente dolce ti disgusterà, come al babbo. Se ti piacerà la marmellata sulla crostata della nonna, o con il formaggio.

Mentre dormivi ti ho immaginato in tutto il futuro che avremo davanti, in un tempo dilatato, lento, pieno, saporito. Buono da gustare, da annusare, come questi fichi.
Come la tua pelle.